Nello svolgere l’attività di Psicoterapeuta, l’ approccio metodologico a cui faccio riferimento è quello della Psicoterapia Cognitivo-Costruttivista Post Razionalista.
Tale orientamento, di cui risulta esplicativa la metafora usata da G. Kelly di “uomo come scienziato”, prevede la visione del paziente come esperto di sé stesso (delle sue emozioni, del suo sistema di conoscenze, delle sue sensazioni, dei suoi pensieri, ecc.) e del terapeuta come esperto del metodo.
In tale ottica la relazione terapeutica si configura come un vero e proprio processo di ricerca (in cui si procede attraverso ipotesi da verificare) teso a far ottenere al paziente il cambiamento desiderato ed una riorganizzazione più funzionale della propria vita.
All’interno di questa cornice teorica il terapeuta è visto come “base sicura” (J. Bowlby, Teoria dell’Attaccamento) da cui il paziente può partire per esplorare i diversi aspetti della propria vita, in un contesto caratterizzato da non giudizio ed empatia, che lo possa aiutare a costruire un immagine di sé più ricca, ampliando così la consapevolezza di sé stesso e del proprio modo di stare nel mondo e nelle relazioni.
Le emozioni (il loro riconoscimento e la loro accettazione) ed il vissuto soggettivo dell’individuo rispetto alla propria storia di vita ed al proprio problema, risultano di fondamentale importanza in questo tipo di Psicoterapia.